Donne che vogliono migliorare il mondo
Caddy Adzuba Furaha, ‘Donna 2012′
di Valeria Caragli
Ci sono parole,
per un vero giornalista, che, prima di essere delle regole del mestiere, sono
regole di vita. Essere giornalisti vuol dire, prima di tutto, mettersi al
servizio della gente, dar voce a chi non ne ha.
La
giornalista radiofonica congolese Caddy Adzuba Furaha è la vincitrice della
quindicesima edizione del Premio internazionale La Donna dell’anno, promosso dal Consiglio regionale della Valle
d’Aosta.
Il
premio, assegnato da una giuria composta da personalità del mondo sociale e
culturale, vuole riconoscere quelle rappresentanti del gentil sesso che si sono
distinte per impegno nella
società e nel mondo del lavoro,
per solidarietà e fedeltà agli ideali in momenti di vita quotidiana.
Nella
lista ci sono donne impegnate nella difesa dei diritti umani,
della libertà, della sicurezza personale e
dell’uguaglianza di fronte alla legge; donne che hanno contribuito alla libertà
di movimento e di emigrazione, all’asilo, alla nazionalità, alla proprietà,
alla libertà di pensiero, coscienza e religione, di associazione e di opinione,
alla sicurezza sociale, al lavoro in condizioni giuste e favorevoli, alla libertà sindacale e per un livello adeguato di vita e di
educazione.
Il
riconoscimento è stato consegnato a Caddy Adzuba Furaha venerdì 30 novembre
2012 dal Presidente del Consiglio della Valle d’Aosta, Emily Rini, e dal
Presidente della Giuria del Premio, Luigino Vallet.
La giornalista ha 31 anni e lavora a Radio Okapi, emittente
sostenuta dalle Nazioni unite. Ogni giorno si impegna con passione nel suo lavoro, informando le donne
sui propri diritti e su quelli dei loro bambini e denunciando
le violazioni degli stessi. Una donna giovane che combatte per la pace in un Paese
sconvolto dalla guerra civile, perché “è importante – dice - dare fiducia e
speranza alle giovani generazioni; perché tutti i giorni sono il 25 novembre,
giornata mondiale contro la violenza sulle donne”.
Proprio
per questo ha ricevuto un
assegno di 35.000 euro da destinare all'attività e all'azione che hanno
determinato l'attribuzione del riconoscimento stesso.
Grazie alla votazione via web del pubblico,
il premio ''Popolarita''', che ammonta a 10.000 euro, è stato invece vinto da
Suor Francesca Maria Leonardi, una religiosa che in Marocco si batte contro le
barriere cui devono far fronte i disabili.
La
terza finalista, cui sono stati assegnati 5.000
euro, è stata la francese Sylvie
Clapasson, imprenditrice della solidarietà nella Repubblica di Guinea,
dove ha fondato l’organizzazione non governativa “Non nobis” per contrastare
l’esodo rurale dei giovani. Ancora una volta, allora, sono le donne, che,
facendosi spazio, contribuiscono al progresso e allo sviluppo.
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