sabato 8 dicembre 2012



La Società Sveva tra passato e presente
Oria, ricominciano le giornate di studio sull’età Sveva
Di Luca Barco

A Oria, presso l’istituto Antoniano maschile, si è svolto un convegno sull’età Sveva, con tema “Città e campagne in Età Sveva”, rivolto a riprendere le giornate Federiciane del 1968 e indirizzato agli studenti delle seconde classi del liceo scientifico-tecnologico “V.Lilla” di Oria.
 Il presidente della società Storia Patria per la Puglia (ente che ha curato il convegno), il dott. Cosimo D’angela, si è mostrato molto disponibile a rispondere ad alcune nostre domande.
Perché la sua società di Storia Patria per la Puglia ha deciso di incentrare la sua attenzione su questo argomento e ha voluto riprendere le giornate federiciane?
“Era obiettivo nella Società di Storia Patria per la Puglia riprendere il discorso federiciano a Oria perché per quarant’anni ha dato ottimi risultati e si è sviluppato in tutta la Puglia, in tutta l’Italia la tematica Medievale che riguarda il Mezzogiorno, il nostro territorio, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista politico,sociale,culturale e religioso”.
Lei crede che gli effetti della cultura Sveva siano ancora presenti tuttora?
“Gli effetti della cultura del passato sono sempre presenti, noi ci portiamo sempre dentro tutto quello che è passato”.
Cosa ci ha lasciato la società Sveva di così importante?
“Ci ha lasciato la cultura, ci ha lasciato la tradizione, ci ha lasciato anche un modo diverso di fare economia. Solo che noi non riusciamo ad applicare in pieno questo sistema economico”.
Perché noi studenti dovremmo studiare l’età Sveva?
“Perché bisogna conoscere il passato per poter costruire il futuro”.
Oria è anche il risultato della cultura Sveva. Cosa si può fare, secondo lei, per incentivare sempre di più, a livello turistico e culturale, questa importante caratteristica della città pugliese?
“Fa già tanto, bisogna solo pubblicizzarla ancora di più”.

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