La Società Sveva tra passato e presente
Oria, ricominciano le giornate di
studio sull’età Sveva
Di Luca Barco
A Oria, presso l’istituto
Antoniano maschile, si è svolto un convegno sull’età Sveva, con tema “Città e
campagne in Età Sveva”, rivolto a riprendere le giornate Federiciane del 1968 e
indirizzato agli studenti delle seconde classi del liceo
scientifico-tecnologico “V.Lilla” di Oria.
Il presidente della società Storia Patria per
la Puglia (ente che ha curato il convegno), il dott. Cosimo D’angela, si è
mostrato molto disponibile a rispondere ad alcune nostre domande.
Perché
la sua società di Storia Patria per la Puglia ha deciso di incentrare la sua
attenzione su questo argomento e ha voluto riprendere le giornate federiciane?
“Era obiettivo nella
Società di Storia Patria per la Puglia riprendere il discorso federiciano a
Oria perché per quarant’anni ha dato ottimi risultati e si è sviluppato in
tutta la Puglia, in tutta l’Italia la tematica Medievale che riguarda il
Mezzogiorno, il nostro territorio, sia dal punto di vista economico, sia dal
punto di vista politico,sociale,culturale e religioso”.
Lei
crede che gli effetti della cultura Sveva siano ancora presenti tuttora?
“Gli effetti della
cultura del passato sono sempre presenti, noi ci portiamo sempre dentro tutto
quello che è passato”.
Cosa
ci ha lasciato la società Sveva di così importante?
“Ci ha lasciato la
cultura, ci ha lasciato la tradizione, ci ha lasciato anche un modo diverso di
fare economia. Solo che noi non riusciamo ad applicare in pieno questo sistema
economico”.
Perché
noi studenti dovremmo studiare l’età Sveva?
“Perché bisogna
conoscere il passato per poter costruire il futuro”.
Oria
è anche il risultato della cultura Sveva. Cosa si può fare, secondo lei, per
incentivare sempre di più, a livello turistico e culturale, questa importante
caratteristica della città pugliese?
“Fa già tanto, bisogna
solo pubblicizzarla ancora di più”.
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