domenica 11 novembre 2012



I politici italiani “smascherati”
di Federica Gioia e Antonella Matarrelli

Politici protetti dal loro potere, raccomandati, corruzione, immoralità, menefreghismo dilagante, giovani disillusi, che non possono pensare al loro futuro: questi sono i temi prevalenti della nuova commedia di Massimiliano Bruno, che, dopo il successo di “Nessuno mi può giudicare”, torna alla regia per raccontare, ancora una volta, l’Italia di oggi, toccando stavolta il mondo della politica.
E se un giorno un politico cominciasse a dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità. Il film, infatti, racconta la storia di un politico, Michele Spagnolo, che in seguito a un malore, senza limiti, inizia a dire tutto ciò che gli passa per la testa, divenendo un pericolo per il suo partito e per la sua famiglia.
Corrono a salvarlo i suoi tre figli, i quali  tirano avanti a forza di raccomandazioni paterne e che poco si sopportano tra di loro: Riccardo, un medico onesto e socialmente impegnato;  Susanna, un’attrice di fiction senza alcun talento;  Valerio buono a nulla che deve tutto al padre.
Il nuovo obbiettivo del senatore Spagnolo è di creare un nuovo articolo della Costituzione italiana che sancisca il diritto di ogni cittadino a conoscere la verità. Assistiamo, allora, ad una “conversione” di un politico, che da cinico e bugiardo diventa sincero, tanto che la stessa famiglia stenta a riconoscerlo.
Questa commedia è solo un resoconto di quello che succede oggi in Italia e ciò che spaventa maggiormente gli italiani è il dover pagare un biglietto al cinema per conoscere una verità, che nessuno ha il coraggio di affrontare per un futuro migliore. 
Tutto è affidato in mani di persone, che puntano al potere senza preoccuparsi di quelle che sono le esigenze degli italiani. L’unica cosa che rimane da chiedersi è che fine abbia fatto la Repubblica democratica fondata sul lavoro la cui sovranità appartiene al popolo, che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, in particolare quello al lavoro, proprio come è affermato nella Costituzione italiana. 


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