L’ISOLA, LE ROSE E LA SPERANZA
di Francesca Micelli e Pierpaolo Lippolis
Walter Veltroni
incontra i ragazzWalter Veltroni ha
presentato il suo ultimo libro L’isola e
le rose al Liceo Classico Vincenzo Lilla di Francavilla Fontana. Un
romanzo tratto da una storia vera, accaduta alla fine degli anni ’60, quando un
gruppo di ragazzi di Rimini decisero di costruire in acque extraterritoriali
una piattaforma di 400 m2, un’isola dove far crescere sogni e
speranze, un’ isola che ispirasse gli artisti. Decisero di dichiararsi
indipendenti, darsi come lingua l’esperanto, stampare francobolli e aprire una
radio. Veltroni ha deciso dunque di intrecciare nel suo romanzo il presente e
il passato: parte da un ragazzo amante delle immersioni che trova una borsa
termica sul fondale marino con dentro carte, francobolli e una bandiera tutte
con un nome sopra “Insulo de La Rozoj”. Non capendo cosa ci sia scritto e
ignorando quanto accaduto anni prima, si reca da una ragazza che studia
l’esperanto e che gli fa conoscere suo nonno. Qui la storia si intreccia con il
passato e inizia il racconto degli anni ’60 e dei ragazzi che volevano soltanto poter sognare ed esprimere liberamente i
loro pensieri in un periodo in cui la libertà aveva dei limiti. E così Veltroni non si è limitato a
raccontare soltanto lo scavo nel passato per riportare alla luce questa storia
sconosciuta, ma ha delineato con molta cura il suo rapporto con la scrittura, la
nascita e quello che c’è dietro i suoi libri, come Senza Patricio o la Scoperta
dell’alba, ormai diventati famosi e molto letti.
Ha parlato ai ragazzi dell’importanza della comunicazione, del
credere nei propri sogni, nel osare fino alla fine. Walter Veltroni è
riuscito a conquistare il suo piccolo pubblico con parole semplici, ma sentite, che hanno emozionato e incoraggiato. I ragazzi hanno avuto la possibilità di
fare domande e aprire un breve dibattito sulla perdita nel tempo della
conoscenza di una storia così incredibile, su una probabile reazione dello Stato alla nascita di una
nuova piattaforma simile all’Isola delle Rose e anche sul futuro dei giovani
nell’Italia di oggi.
L’incontro si è
concluso con le dediche che Veltroni è stato disposto a scrivere sulle copie
appena comprate dei ragazzi rapiti dalla sua personalità e dalla storia.
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