sabato 24 novembre 2012



Difendiamo il futuro.
Il caldo autunno delle manifestazioni studentesche
di Valeria Caragli

Sono diversi giorni ormai che gli studenti di tutta Italia, da  Roma a Napoli, da Milano a Palermo, da Torino a Livorno alzano la loro voce contro  le banche, la crisi economica, e soprattutto contro la privatizzazione della scuola pubblica, i tagli all'istruzione e gli ulteriori accorpamenti delle scuole. In novanta città italiane i ragazzi protestano contro un sistema che sembra cieco davanti allo Statuto delle studentesse e degli studenti . Chiedono una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. 

Vogliono essere parte di una scuola che persegua la continuità dell'apprendimento e valorizzi le inclinazioni personali degli studenti. Vogliono incrementare la loro formazione mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca e di esperienza sociale, informata ai valori democratici, nella quale ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno. Chiedono maggiori fondi per la scuola pubblica  E intanto 196 posti in meno sono previsti per l’anno scolastico 2012 / 2013 per quel che riguarda la categoria di Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi. E La maggior parte dei tagli si concentrano al sud dell’Italia. 


Ad unirsi alle proteste degli studenti anche insegnanti e precari. Il loro compito è uno tra i più importanti nella società. La formazione e la preparazione degli studenti è alla base del nostro futuro. Proprio per questo è necessario ridare dignità al  lavoro di ogni insegnante; è necessario che ad essi venga al più presto data la possibilità di svolgere il proprio ruolo serenamente. Si è chiesta cultura. La risposta, nella maggior parte dei casi, è stata quella di polizia e fumogeni.

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