Afghanistan: la terra del terrore
di
Antonella Matarrelli e Federica Gioia
Conosciuto
sin dai tempi dell’impero britannico come Paese indipendente e guerriero,
l’Afghanistan si trova da sempre al centro dei conflitti che arrivano ai giorni nostri, sin dall’ottobre del 2001.
Secondo stime ufficiali, dieci anni di guerra in Afghanistan hanno provocato
finora la morte di almeno 67mila
esseri umani, tra cui molti civili.
Nonostante
i diversi aiuti finanziari versati dalla Comunità Internazionale, le condizioni
di vita della popolazione afghana non sono affatto migliorate, ma sono
peggiorate rispetto all’inizio della guerra. Gran parte del denaro mandato a
loro aiuto, infatti, è stato utilizzato
impropriamente.
Non
stupisce, quindi, la reazione degli afghani di fronte un governo autoritario.
Dal
2001 si sono susseguiti una serie di attentati terroristici, che hanno portato
ad uno sconvolgimento dell’opinione pubblica.
Come
si ricorda ancora oggi, l’11 settembre
del 2001, 19 terroristi suicidi islamici hanno dirottato quattro aerei di
linea americana, due dei quali si schiantarono sulle Torri Gemelle di New York,
il terzo sul Pentagono e l’ultimo in un campo della Pennsylvania.
Subito
le forze statunitense attribuirono
questo gesto al gruppo di terroristi, capeggiato e finanziato da Osama Bin Laden, un miliardario arabo.
Questi godeva dell’appoggio del governo talebano, il quale, dopo una serie di
bombardamenti, collassò e le forze americane riuscirono il 2 maggio dello
scorso anno a catturare e uccidere Osama Bin Laden.
Tornando
ai giorni nostri, il 21 novembre, alle ore 8 circa, un kamikaze si è fatto esplodere nella Strada 10 di Wazir Akbar Khan,
dietro una moschea sulla strada che porta alla base militare di Camp Eagers, a Kabul.
Come
confermato dal portavoce del Ministero degli interni afghano, due sono state le
vittime e un ferito, di cui uno era una guardia di una società di sicurezza
privata e due civili. Sicuramente questo non sarà l’ultimo dei tragici
avvenimenti, che avranno come sfondo i territori afghani.
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