Venuto al mondo: un libro meraviglioso, un film
criticato
Tra guerra e vita,la morte e la nascita, un film che
ripercorre i principali valori umani
di Luca Barco
«Il libro l’ho scritto come in un continuo stato febbrile, mi commuovevo,
piangevo. Sergio mi è stato vicino in ogni momento, è stato il mio editor, abbiamo la stessa sensibilità e
la stessa visione del mondo. Al cinema si lavora per sottrazioni, per grandi
sintesi, io sono magmatica, fantasmagorica. Comunque è un progetto che va
avanti senza fretta, i libri sono libri e i film sono film».
Così Margaret
Mazzatini parla del suo bestseller, ovvero“Ventuto al mondo”, pubblicato nel 2008, come un soggetto cinematografico che sarà
presente nelle sale cinematografiche l’8 novembre 2012.
Il libro, definito non come un romanzo storico ma come “una favola dura e
luminosa, un affresco d’amore e di dolore privato che si fa cosmico”, è
diventato un film di genere drammatico, che è stato diretto dal marito della
scrittrice, Sergio Castellito, che
in un’intervista al Messaggero spiega la nascita del film: «Sei anni fa non
esisteva nemmeno il libro. Margaret e io abbiamo preso un aereo e siamo andati
a Sarajevo, trovando una città
ancora sfasata e confusa, nella quale vittime e carnefici passeggiano insieme.
Poi è venuto il romanzo, scaturito dalla profonda impressione suscitata in mia moglie dal massacro dei Balcani, ed
ecco il film: racconta l’opposto degli orrori della guerra, cioè una grande storia d’amore e di maternità».
Il noto attore invita ad andare a vedere questo
film <archetipi
della vita e tocca corde profonde. Girarlo è stata un’avventura umana
straordinaria. E il tono mélo è come un bisturi che mi ha permesso di accedere
alle emozioni più potenti>>.
Le aspettative sul film sono tantissime, come le
promesse fatte dal regista e dagli attori protagonisti, Penelope Cruz e Emile Hirsch,
ma la vera questione è se il film avrà lo stesso consenso avuto dal libro, anche perché la stessa scrittrice accusa
di tagli alle storie e ai
personaggi. Il film non sarà presente al festival
di Venezia e il regista, sempre nella stessa intervista, accusa il mondo
del cinema di avere pregiudizi : «Non intendo fare polemiche ma credo che il
mondo dei festival sia dominato da una visione programmatica, direi ideologica
del cinema. Esiste un pregiudizio
nei confronti di chi, come me, non insegue la laurea honoris causa della critica. Io voglio quella del pubblico,
lo stesso che al festival di Toronto mi ha riservato ovazioni».
Inoltre, questo film sarà copiato in 350
pellicole da Medusa. La sfida in
questo film non è stata solo riprodurre in immagini un romanzo, ma mettere
insieme immagini di tanti temi: guerra, maternità, amore e amicizia, una sfida accettata da Castellito
che ,con molto coraggio, ha inserito tutti i temi e ha reso bene l’idea di una
storia sì inventata ma piena di piccole
verità, di grandi valori umani.
Uniche pecche del film - secondo
alcuni critici - sono l’interpretazione ritenuta “sbagliata” di Sergio
Castellito e le colonne sonore ritenute inadatte e messe pressoché “a caso”. Ma
a parte la critica, il vero parere che vuole ascoltare il regista sono le impressioni del pubblicoTRAILER
INTERVISTA PIETRO E SERGIO CASTELLITO
INTERVISTA 2
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