mercoledì 9 maggio 2012


Una scuola da sogno
 Esami e bocciature? Clichè ormai superati!

di Chiara Lombardo, Pierpaolo Lippolis e Valeria Caragli

“Esami di stato inutili, aboliamoli”: è quanto ha sostenuto il PD durante un un dibattito acceso degli ultimi giorni, che ha visto protagonisti i partiti politici ed il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, circa l' utilità o meno dell'esame di licenza media.
Tra i partecipanti all'incontro, finalizzato alla firma di un accordo con la Rai, Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria del Partito Democratico, la quale ha detto:“Con l'obbligo a 16 anni quella prova non conclude più nulla e crea solo problemi ai ragazzi e inutili bocciature”.
La rappresentante del PD, basandosi sugli ultimi dati ricavati dalle indagini Ocse Pisa, ha aggiunto:"Con l'esame di terza media  non si concludono gli studi perché i nostri alunni sono tenuti a proseguirli per l'assolvimento dell'obbligo per altri due anni”.
Tra gli altri argomenti affrontati è stato trattato anche il tema delle bocciature. La Puglisi ritiene che "bocciare non serve a migliorare: sappiamo che solo il 2 o 3 per cento degli studenti avrà un beneficio reale dalla ripetizione di un anno scolastico”.
Secondo la responsabile del PD il restante 21% andrà, invece, a pesare su tutti noi italiani, anche  a livello economico, oltre che sociale.
Questa tesi si serve dei risultati Ocse Pisa, che hanno fatto registrare risultati migliori nelle scuole dove non è previsto bocciare, come quelle della Norvegia, del Giappone e della Corea, mentre ha visto performance inferiori dove è prevista la ripetizione dell' anno scolastico.
La Puglisi conclude affermando che “non bocciare  non vuol dire, però, permissivismo e lassismo, né significa abbassare la qualità, anzi è esattamente il contrario. Non bocciare significa valutare le competenze e, soprattutto, prevenire i disagi”.
Tutto questo è una vera rivoluzione per la scuola italiana, che non aveva mai messo in dubbio l'istituzione degli esami  e la bocciatura.
Rimane in sospeso però un interrogativo: dove arriverà la scuola italiana?
Magari arriverà un giorno in cui i professori faranno compiti a casa per gli studenti italiani; e poi sarà veramente una scuola da sogno!
                                 

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