mercoledì 16 maggio 2012


Margaret Mazzantini racconta il dramma della guerra

di  Pierpaolo Lippolis

O Tenerezza umana, / Dove sei? / Forse solo nei / Libri?”: Margaret Mazzantini decide di aprire il suo romanzo con una citazione forte e decisiva di Izet Sarajlić, poeta bosniaco.
Non è un caso questa scelta: il libro, Venuto al mondo, pubblicato da Mondadori nel 2008 e vincitore del Premio Campiello nel 2009, ha come sfondo la guerra, la devastazione di Sarajevo.
La citazione incisiva trasporta il lettore già in un piano strettamente intimo, privato. Dalla prima pagina il libro pretende una stretta necessaria, un’attenzione devota. Perché non è un libro facile, né tantomeno leggero. La scrittura della Mazzantini è profonda, scandaglia dentro l’interiorità dell’anima per portare alla luce verità e sentimenti, a volte scomodi.
La protagonista, Gemma, entra silenziosa dalla porta della stanza, e non esce più. È uno di quei personaggi che non puoi far a meno di sentire dentro. Di farlo tuo, di avvicinarti a esso fino all’impossibile. Gemma è una donna dai tratti forti, costretta a combattere una guerra interna: per una maternità, per un immenso briciolo di vita restio a sbocciarle nel fondo del ventre.
Si passa da una Gemma (bellissima la scelta del nome) in una vita normale, avvolta dal benessere, allo stravolgimento totale, dato dall’amore per Diego, incontrato appunto a Sarajevo. E poi si segue passo dopo passo la vita di questi innamorati insieme, mai con il terreno spianato, sempre in bilico, al margine di tutto. Diego, il fotografo di pozzanghere, inizia a lavorare, trova una casa. Poi arriva il bisogno di un figlio, l’impossibilità di averlo. Il loro è un amore straziato dal dolore, ma al tempo stesso limpido, forte.
L’impatto con la guerra arriva incontrastato. Il disperato bisogno di un figlio li porta di nuovo in Bosnia, a Sarajevo. L’unica speranza è affidarsi a una maternità che va oltre la natura e la scienza, addentrandosi nelle zone oscure di un amore che richiede soltanto amore.
Il romanzo continua ad avanzare, racchiude un mondo in sé, un mare di parole che non possono far altro che sommergerti, affondarti, per poi salvarti. L’amore per Diego, l’amicizia con Gojko, il legame con Pietro, tutto contribuisce alla nascita di un romanzo grandioso, che attraversa il tempo, ci raggiunge e ci tocca nel profondo.
Un romanzo che si propone a tutti: donne, uomini, acculturati e non, e anche ai ragazzi, che molto spesso non sono a conoscenza di una guerra consumata recentemente a pochi passi da noi.
Alla vigilia dell’uscita dell’omonimo film, girato da Sergio Castellitto, marito della Mazzantini, con Penelope Cruz e Emile Hirsch, Venuto al Mondo continua a raccontare ai lettori la sua storia impossibile da scordare. Sia per chi l’ha appena comprato, sia per chi l’ha già letto e quando passa davanti alla propria libreria, si ferma per sfogliarlo ancora una volta.

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