sabato 26 maggio 2012


Attentato a Brindisi: comunicato stampa del Liceo Classico “Vincenzo Lilla”
di  Valeria Caragli

Ad essere colpiti questa volta da un vile attentato alla vita non sono uomini coraggiosi che lottano consapevolmente per cercare di smuovere la sporca realtà di un Paese, la forza cieca dell’avidità, del potere, del compromesso, del silenzio omertoso, bensì giovani, giovani ragazzi, che, forse, proprio come quei pochi eroi italiani, si impegnano per provare a scrivere pagine colorate di un nuovo libro.
La notizia dell’attentato del 19 Maggio ai danni dell’Istituto secondario superiore “Morvillo Falcone” di Brindisi ha scosso e subito dopo acceso l’animo dei ragazzi del liceo classico “Vincenzo Lilla”, che, come gli studenti della scuola colpita, ogni giorno scambiano sbadigli, idee, sorrisi, racconti, consapevoli o forse ancora no di avere una vita tra le mani tanto forte quanto fragile; ragazzi che entrando nelle aule trattengono i propri sogni, le proprie speranze e cercano di fermare le idee, le idee che corrono veloci nella mente e che è impossibile trattenere.
Mosso dall’accaduto, distante chilometri eppure così vicino, il comitato studentesco del liceo francavillese si è riunito con urgenza e, attraverso un comunicato stampa a nome non solo dei ragazzi, ma anche dei docenti, del personale tutto e del dirigente, ha espresso vicinanza, solidarietà  e cordoglio alla scuola tragicamente protagonista e a tutte le famiglie interessate, e, soprattutto, indignazione per l’atto crudele, vile e debole, ma non a tal punto da far indietreggiare né far impaurire i ragazzi stessi. Anzi, la triste vicenda ha visto da una parte scendere in prima linea tutti i giovani che hanno dimostrato l’impossibilità dell’ordigno innescato nella scuola, formatrice di nuove generazioni, di distruggere il futuro dei ragazzi con l’ignoranza e dall’altra ha sentito l’ urlo dei ragazzi a favore della legalità e contro ogni forma di violenza.
La città di Brindisi e il suo territorio, dopo il sacrificio pagato, diventano simbolo per tutta l’Italia di una nuova e impegnativa battaglia per la democrazia, la libertà e la serenità sociale. Abbiamo visto zaini schiacciati da scuole crollate per disastri naturali o incuria umana, ma non abbiamo mai visto zaini innocenti svuotati da una ferocia calcolata. Tocca proprio a noi, studenti, docenti, a scuola, mettere in spalla quegli zaini abbandonati e leggere quei libri macchiati di sangue.

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