Attentato a
Brindisi: comunicato stampa del Liceo Classico “Vincenzo Lilla”
di Valeria
Caragli
Ad essere colpiti questa volta
da un vile attentato alla vita non sono uomini
coraggiosi che lottano consapevolmente per cercare di smuovere la sporca
realtà di un Paese, la forza cieca dell’avidità, del
potere, del compromesso, del silenzio omertoso, bensì giovani, giovani
ragazzi, che, forse, proprio come quei pochi eroi italiani, si impegnano per provare
a scrivere pagine colorate di un nuovo libro.
La notizia dell’attentato del
19 Maggio ai danni dell’Istituto secondario superiore “Morvillo Falcone” di
Brindisi ha scosso e subito dopo acceso l’animo dei ragazzi del liceo classico
“Vincenzo Lilla”, che, come gli studenti della scuola colpita, ogni giorno
scambiano sbadigli, idee, sorrisi, racconti, consapevoli o forse ancora no di
avere una vita tra le mani tanto forte quanto fragile; ragazzi che entrando
nelle aule trattengono i propri sogni, le proprie speranze e cercano di fermare
le idee, le idee che corrono veloci nella mente e che è impossibile trattenere.
Mosso dall’accaduto, distante
chilometri eppure così vicino, il comitato studentesco del liceo francavillese
si è riunito con urgenza e, attraverso un comunicato stampa a nome non solo dei
ragazzi, ma anche dei docenti, del personale tutto e del dirigente, ha espresso
vicinanza, solidarietà e cordoglio alla
scuola tragicamente protagonista e a tutte le famiglie interessate, e, soprattutto,
indignazione per l’atto crudele, vile e debole, ma non a tal punto da far
indietreggiare né far impaurire i ragazzi stessi. Anzi, la triste vicenda ha
visto da una parte scendere in prima linea tutti i giovani che hanno dimostrato
l’impossibilità dell’ordigno innescato nella scuola, formatrice di nuove generazioni,
di distruggere il futuro dei ragazzi con l’ignoranza e dall’altra ha sentito l’
urlo dei ragazzi a favore della legalità e contro ogni forma di violenza.
La città di Brindisi e il suo
territorio, dopo il sacrificio pagato, diventano simbolo per tutta l’Italia di
una nuova e impegnativa battaglia per la democrazia, la libertà e la serenità
sociale. Abbiamo visto zaini schiacciati da scuole
crollate per disastri naturali o incuria umana, ma non abbiamo mai visto zaini
innocenti svuotati da una ferocia calcolata. Tocca proprio a noi, studenti,
docenti, a scuola, mettere in spalla quegli zaini abbandonati e leggere quei
libri macchiati di sangue.
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