mercoledì 25 aprile 2012


MORIRE PER I PROPRI DIRITTI
di Federica Gioia e Antonella Matarrelli 

Gravi le condizioni del giovane operaio, di origine marocchina, che davanti al Palazzo Barbieri, sede municipale di Verona, ha tentato il suicidio dopo non aver percepito lo stipendio per ben quattro mesi, come ha lui stesso dichiarato.
Sin dall’antichità, l’uomo ha sempre lottato per i propri diritti, ma per uno in particolare: essere ripagato per il lavoro svolto con impegno e dedizione.
Questo è stato a spingere il ventisettenne operaio edile di un consorzio cooperativo di servizi d’impresa a compiere il gesto estremo di cospargersi di benzina, provocandosi gravi ustioni alla testa e alle gambe.
L’aiuto della compagnia dei Carabinieri è stato fondamentale per la vita del giovane muratore, infatti, grazie al loro immediato intervento, non si trova in pericolo di vita, ma è ricoverato presso l’ospedale civile maggiore di Verona.
Dopo i primi soccorsi, sono riusciti anche a recuperare l’accendino e la bottiglia, con i quali aveva deciso di farla finita.
Non è questa la prima volta che un uomo tenta di rivendicare i propri diritti, togliendosi la vita; infatti, come è stato dichiarato dal segretario del Prc Paolo Ferrero: “Nel paese si moltiplicano i gesti di disperazione come l'ultimo tentato suicidio dell'operaio edile che si e' dato fuoco oggi a Verona: la responsabilità di tanta disperazione, che coinvolge operai e piccoli imprenditori che non sanno come pagare i loro debiti, sta nelle politiche del governo e delle banche “ .

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