mercoledì 25 aprile 2012


Scacco matto alla droga?
In arrivo “i-Heal”, l’app che combatte la dipendenza
Dalla tecnologia un aiuto contro l’astinenza

di Paola Cavallo e Luca Barco
«Molte nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale, il monitoraggio continuo di parametri fisiologici, le connessioni wireless e gli smartphone, possono aiutare a condurre interventi comportamentali al di fuori di ospedali o ambulatori  e mettere assieme queste opportunità in un software come iHeal significa poter intercettare nella vita reale dei pazienti modificazioni biologiche e affettive che potrebbero essere il fattore scatenante di comportamenti a rischio, per esempio l'abuso di sostanze». Così il ricercatore Edward Boyer, a capo dell’equipe di ricerca dell’Università del Massachussets, presenta la sua idea di poter creare un’app contro ogni tipo di dipendenza.
Chi possiede uno dei sofisticati iphone o ipad, potrà usufruire di un ennesimo “aiuto” per salvaguardare la propria salute. 


 Grazie a una sorta di braccialetto dotato di bio-sensori, l’applicazione sarà in grado di avvisare l’utente, tramite una notifica sonora, che richiamerà la sua attenzione, quando si trova in una condizione di pericolo data dal sopraggiungere dell’astinenza. Non bisogna pensare, però, che l’app sia rivolta solo a chi usa sostanze stupefacenti, ma anche a chi fuma o fa abuso di alcool, perché è dimostrato scientificamente che tutte le dipendenze producono gli stessi effetti sul cervello.
Attraverso il rilevamento delle modifiche fisiologiche dell’organismo, i-HEAL sarà in grado di dare consigli su come arginare il bisogno quotidiano (o orario) della dose. L’app sarà utile anche per diagnosticare dipendenze non diagnosticate o poco considerate, intercettando modificazioni biologiche o affettive della vita reale che monitorano lo stato d’animo delle persone.

Naturalmente, si pensa anche al design del braccialetto, che molto probabilmente dovrebbe essere simile ad un orologio, senza particolari segni di riconoscimento, in modo che la gente che lo usa non venga “etichettata” per questo problema. Dal risultato dei primi sondaggi, è emerso che la maggior parte ritiene quest’idea molto utile, ma è chiaro che per “uscire dal tunnel”, occorre, innanzitutto, avere forza di volontà, poiché senza di essa, non c’è nessuna app che possa salvare dalla droga.



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