Scacco
matto alla droga?
In arrivo “i-Heal”, l’app che combatte la dipendenza
Dalla
tecnologia un aiuto contro l’astinenza
di Paola Cavallo e Luca Barco
«Molte
nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale, il monitoraggio continuo di
parametri fisiologici, le connessioni wireless e gli smartphone, possono
aiutare a condurre interventi comportamentali al di fuori di ospedali o
ambulatori e mettere assieme queste opportunità in un software come iHeal significa poter intercettare
nella vita reale dei pazienti modificazioni biologiche e affettive che
potrebbero essere il fattore scatenante di comportamenti a rischio, per esempio
l'abuso di sostanze». Così il ricercatore Edward
Boyer, a capo dell’equipe di ricerca dell’Università
del Massachussets, presenta la sua idea di poter creare un’app contro ogni
tipo di dipendenza.
Chi
possiede uno dei sofisticati iphone o
ipad, potrà usufruire di un ennesimo “aiuto” per salvaguardare la propria
salute.
Grazie
a una sorta di braccialetto dotato di bio-sensori, l’applicazione sarà in grado
di avvisare l’utente, tramite una notifica sonora, che richiamerà la sua
attenzione, quando si trova in una condizione di pericolo data dal
sopraggiungere dell’astinenza. Non bisogna pensare, però, che l’app sia rivolta
solo a chi usa sostanze stupefacenti, ma anche a chi fuma o fa abuso di alcool,
perché è dimostrato scientificamente che tutte le dipendenze producono gli
stessi effetti sul cervello.
Attraverso
il rilevamento delle modifiche fisiologiche dell’organismo, i-HEAL sarà in
grado di dare consigli su come arginare il bisogno quotidiano (o orario) della
dose. L’app sarà utile anche per
diagnosticare dipendenze non diagnosticate o poco considerate,
intercettando modificazioni biologiche o affettive della vita reale che monitorano
lo stato d’animo delle persone.
Naturalmente,
si pensa anche al design del braccialetto, che molto probabilmente dovrebbe
essere simile ad un orologio, senza particolari segni di riconoscimento, in
modo che la gente che lo usa non venga “etichettata” per questo problema. Dal
risultato dei primi sondaggi, è emerso che la
maggior parte ritiene quest’idea molto utile, ma è chiaro che per “uscire
dal tunnel”, occorre, innanzitutto, avere forza di volontà, poiché senza di
essa, non c’è nessuna app che possa salvare dalla droga.
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