giovedì 24 marzo 2011

Legalità: OGGI SI PUÒ OGGI SI DEVE

di Carmela Santoro e Giovanna Suma

Iniziamo coi giovani perchè non c'è legalità senza cultura

Un concetto forse troppo complicato: il rispetto delle regole per una società più giusta. Molti uomini hanno speso e spendono tutt’ora l’intera vita a riguardo. Anche la scuola può essere la protagonista nella diffusione della cultura della legalità, per una migliore convivenza. “Purtroppo i giudici possono agire solo in parte nella lotta alla mafia. Se la mafia è un’istituzione antistato che attira consensi perché ritenuta più efficiente dello Stato, è compito della scuola rovesciare questo processo perverso, formando giovani alla cultura dello Stato e delle istituzioni” (Paolo Borsellino).

La legalità non è una lezione che si può apprendere a memoria, né una materia opzionale. Ma è un progresso per rendere i giovani consapevoli della necessità del rispetto delle regole. Infatti vivere la legalità è vivere nella consapevolezza che non vi sono scorciatoie nella vita e che la via più breve ha sempre un prezzo alto che prima o poi dovrà essere pagato. Pertanto si potrebbe definire che la legalità è lo strumento di tutti, anche di chi non ha potere. Diventa di fatti tutela dalla violenza, dall’arroganza e dagli abusi di chi pensa di essere più forte.

La legalità però esige partecipazione, capacità di critica ma soprattutto di autocritica. Perché comunque si condivide solo cogliendone le ragioni profonde per metterle poi in pratica.

Spesso purtroppo la legalità viene meno perché, come dicevano Machiavelli e Guicciardini, gli uomini agiscono nel proprio interesse. Non sono per niente generosi. E di questo deve prenderne atto il politico affiancato dalla società in cui opera.

Forse nel mondo attuale non si considera illegale guidare parlando al telefono, fare uso di droghe e di sostanze stupefacenti. Ma lo è. E questa non conoscenza è proprio alla base dei mali che emergono nella società quali criminalità di ogni genere, anche in ambito dell’informatica con la cosiddetta pirateria. Come affermava Socrate molto probabilmente l’uomo compie il male perché è ignorante del bene, è essenziale dunque educare l’ individuo alla completa socializzazione.

Anche Pietro Grasso,nella prolusione per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’università mediterranea affronta questo tema sostenendo il principio secondo il quale non c’è legalità senza cultura. Si tratta dunque di lavorare su due piani. Innanzitutto sul piano della cultura per spostarsi parallelamente su quello della legalità. La cultura, la conoscenza aprono la nostra mente alla riflessione e al coraggio, al rispetto degli altri e alla tolleranza; ci rendono migliori, ci rendono più liberi. Ci educano al non silenzio. Ci rendono uomini capaci di pensare con intelligenza. Perché oggi si può, si deve scegliere da che parte stare!


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