giovedì 24 marzo 2011

L'anoressia

di Sabrina Nica


Il 5% delle donne tra i 13 ed i 35 anni soffre di questi disturbi del comportamento alimentare anche giovani adolescenti di sesso maschile. A volte basta poco vincere sulla vita.

L’anoressia ruba un pezzettino di vita a tante persone. Essenzialmente donne, ma non solo. Bambine, donne adulte e soprattutto adolescenti ogni giorno si scontrano quotidianamente con un corpo che non amano, il loro e che vorrebbero modificare con una dieta dimagrante. E’ così che spesso inizia il drammatico percorso verso una patologia seria che può portare ad una serie di pericolose complicanze e, in alcuni casi, alla morte.

Come inizia l'anoressia? I sintomi possono essere comportamentali e fisiologici. I primi sono l' inizio di una dieta con alti obiettivi di dimagrimento, l' alterata percezione del proprio corpo, l'ossessione per il cibo che porta ad isolarsi e provocarsi il vomito. I sintomi fisiologici sono la perdita di peso, di massa grassa, scomparsa del ciclo mestruale, si rovinano i denti, iniziano a cadere i capelli, gonfiori addominali, infine depressione e scarsa autostima. Tutti questi elementi sono comuni a molte storie.

Ricordiamo tra tutte la testimonianza di Isabelle Caro rappresenta il simbolo della lotta all'anoressia anche se nel 2010 è morta. Il suo corpo da top model aveva raggiunto i 31 chili. La donna si è raccontata anche in un libro testimonianza. Una storia toccante tanto da farci capire cosa è effettivamente questa malattia. L’improvvisa notorietà avevano dato alla ragazza uno spunto in più per lottare contro la malattia, ma non era facile. Nel 2007, quando il fotografo Oliviero Toscani l’aveva scelta per un servizio fotografico, pesava 31 chili ed era alta 1,64 m. Aveva già iniziato un percorso di rinascita: l’anno precedente aveva toccato i 25 chilogrammi di peso. Uno scricciolo di donna, che ha avuto il coraggio di mettersi a nudo, sulle foto e sulle pagine di un libro per indurre altre ragazze a non barattare la fama nel mondo della moda con la propria salute. La sua autobiografia, edita da Cairo Editore, in Italia, e pubblicata nel 2009: “La ragazza che non voleva crescere. La mia battaglia contro l’anoressia”, un libro in cui si racconta e ci spiega cosa c’è dietro la sua malattia, dietro il suo corpo tutto ossa.
Ecco qualche stralcio dell’intervista che Isabelle ha rilasciato a Repubblica nel maggio 2009:
"Nel mondo della moda, ad esempio, il problema non è risolto. Hanno votato delle leggi per vietare le modelle troppo magre,
ma si continua a chiedere alle ragazze di perdere peso. Lo dico perché l’ho visto. Ero nella giuria di un concorso, alcuni stilisti che facevano parte della commissione dicevano alle ragazze, magari quindicenni, che avrebbero dovuto dimagrire. Quegli stilisti erano gli stessi che avevano votato a favore del divieto“.

In merito alla guarigione ha detto:Studiare ogni singolo caso, ascoltare, amare chi non è capace di amarsi da solo“.

Molte sono anche le storie di guarigione . L’anoressia si può sconfiggere, lo affermano le giovani protagoniste della campagna di sensibilizzazione proposta dall’ABA (l’Associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia, la bulimia, l’obesità e i disordini alimentari). L’iniziativa è stata presentata a Milano in occasione del ventennale dell’Associazione guidata e fondata da Fabiola De Clercq, una delle prime donne che ha combattuto e vinto sulla malattia anche e soprattutto impegnandosi socialmente.


L’assessorato alla Salute della capitale lombarda ha concesso il patrocinio all’iniziativa che si attuerà con la diffu
sione e l’affissione in tutta la città delle foto di alcune ragazze sorridenti e in salute che dichiarano di aver vinto sulla malattia. Si tratta di un messaggio di solidarietà nei confronti di tutte quelle ragazze che continuano a soffrire silenziosamente. Non solo adolescenti però.









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