giovedì 10 marzo 2011

Fotografia della sofferenza infantile

di Vittoria Schifone e
Serena Lacorte


Sette registi in altrettanti paesi (tra i quali l’Italia), nel 2005 hanno realizzato il documentario “All the invisible children” i cui proventi sono devoluti al World Found Program dell'Unicef. Il comune denominatore del progetto è stato la condizione di degrado nella quale si ritrovano milioni di bambini, molto spesso anche tra le mura di casa: dall’adolescente coinvolto nella microcriminalità napoletana al dodicenne-soldato africano. Bambini che vivono in condizioni disumane e che ogni anno muoiono per fame o per altre cause evitabili.

Lo sfruttamento e il lavoro minorile è una di queste cause. Un fenomeno presente anche nell’occidente industrializzato, ma particolarmente diffuso in Africa, Asia e America Meridionale. All’inizio degli anni Ottanta i piccoli lavoratori erano stimati in oltre 5 milioni, ora sono oltre 100 milioni. Per secoli queste popolazioni sono state sfruttate, colonizzate, ridotte in schiavitù, spogliate delle loro risorse naturali, espropriate delle loro terre. Interi popoli sono stati sterminati. La loro struttura sociale è stata stravolta imponendo il nostro sistema di sviluppo economico a tutto vantaggio dei paesi sviluppati. A queste ragioni si devono aggiungere gli sconvolgimenti climatici causati principalmente dai paesi industrializzati con l’inquinamento. Ma di cui sono proprio i paesi del Terzo mondo a pagare le conseguenze maggiori: siccità con conseguenti carestie sempre più frequenti da un lato e aumento esponenziale dei fenomeni climatici violenti come inondazioni, uragani ecc.. dall’altro.



Sempre più diffuso è anche il fenomeno dei “bambini soldato” cioè di fanciulli impiegati in operazioni militari. Utilizzati direttamente nelle ostilità, in ruoli di supporto (vendette, messaggeri, spie) oppure come strumenti politici (scudi umani o strumenti di propaganda). In diversi momenti della storia e in molte culture, i minori sono stati coinvolti in campagne militari anche quando la morale comune lo riteneva riprovevole. A partire dagli anni Sessanta sono state firmate numerose convenzioni internazionali allo scopo di limitare la partecipazione dei bambini alle guerre. Nonostante questo però, sembra che il loro impiego negli ultimi decenni sia in aumento. Il rapporto-globale sui bambini soldato analizza il comportamento dei governi e dei gruppi armati in 180 paesi. I bambini soldato infatti non sono reclutati solo nei paesi in via di sviluppo ma anche in quelli già sviluppati dove ci sono leggi che consentono l’utilizzo di minori nei conflitti. Più di 300.000 bambini combattono attivamente negli eserciti in più di 40 paesi al mondo.



Bambini del Mondo” O.N.L.U.S. (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) opera in Italia e nel Mondo a sostegno dei bambini maltrattati e abbandonati. L’as-sociazione lotta da anni contro i pregiudizi razziali, cercando di aiutare tutti i bambini, senza distinzione di etnia, nazionalità, religione. “Bambini del Mondo” è un progetto nato nel 2001 dal desiderio degli associati di condividere le esperienze maturate in diversi ambiti di volontariato. Una comune idea d’amore legata ai bambini bisognosi e il desiderio di contribuire attivamente a garantire loro un futuro migliore è l’obiettivo che instancabilmente i volontari perseguono. L’associazione, che ha dato e continua a dare il proprio supporto a progetti internazionali, opera soprattutto in Kenya, in Kosovo e in Armenia, oltre che in Italia.

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