giovedì 27 gennaio 2011

TU NEL MONDO DELLA LETTURA

La televisione rimane comunque più amata della carta stampata perché, come di consuetudine, l’uomo sceglie la via più semplice

di Gioia Federica e Iunco Stefania


L’indagine “Aspetti della vita quotidiana” rileva ogni anno informazioni sulla lettura di libri nel tempo libero.

Nel 2009 il 45,1% della popolazione di 6 anni e più (oltre 25 milioni e 300 mila persone) dichiara di aver letto almeno un libro. La quota più alta di lettori si riscontra tra la popolazione di 11-17 anni (oltre il 58%), con un picco tra gli 11 e i 14 anni (64,7%), e decresce all’aumentare dell’età. Già a partire dai 35 anni la quota di lettori scende sotto il 50%, per diminuire drasticamente dai 65 anni in poi e raggiungere il valore più basso tra la popolazione di 75 anni e più (22,8%). Questi alcuni dei dati che emergono da un indagine Istat (La lettura di libri in Italia 2009).

Perché oggi i giovani non leggono?

Forse questa domanda non è affatto corretta. In realtà i ragazzi leggono, anche se poco. Hanno sicuramente più stimoli e quindi più distrazioni rispetto a quelli di anche solo 30 anni fa. Televisione a tutte le ore, internet, videoteche, videogiochi, tutto concorre a ridurre sensibilmente il tempo da dedicare alla lettura. Gli studenti, solitamente, non amano leggere. Perché la loro esperienza di lettura quotidiana è legata allo studio o ai compiti. I testi che si consigliano a scuola, solitamente sono lunghissimi e impegnativi. I libri di letteratura colta sono letti quasi esclusivamente per ordine dei professori. Il fatto che si abbia una scadenza e magari sia anche obbligatoria una recensione scritta in seguito alla lettura va ad aggiungersi allo scoglio già enorme che è la lunghezza dei testi. L'incentivo alla lettura, dunque, proviene essenzialmente dalla scuola. Ma, proprio per questo, gli studenti vivono la lettura come un obbligo poco piacevole. Difatti a scuola si leggono soprattutto i libri classici, scritti con un linguaggio diverso da quello attuale e dai temi a volte superati e poco interessanti.




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