giovedì 29 aprile 2010

Medicina ed etica a scuola: Ignazio Marino

di Francesco De Amicis

Ospite d'eccezione nel nostro liceo venerdì 8 Aprile. La palestra, parata per l'occasione, si è trasformata in un'aula-conferenze per accogliere l'intervento di Ignazio Marino. Il senatore e chirurgo specializzato in trapianti d'organo, fondatore dell'ISMETT (centro trapianti multiorgano di Palermo) è anche presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del servizio sanitario nazionale. E proprio avvalendosi della sua esperienza ha tenuto un incontro sulla medicina e il suo rapporto con l'etica. In un'epoca in cui la scienza compie passi da gigante, infatti, non bisogna dimenticare i buoni valori morali, né tanto meno i diritti dell'individuo. Inoltre, come ha sottolineato lo stesso Marino, si deve sempre tener presente che un medico è, prima ancora che un perito nel settore, un uomo, proprio come il suo paziente. Come tale, quindi, non può esimersi dal prendere in considerazione la sofferenza psicologica ed emotiva dell'assistito, pur concentrandosi sulla patologia da curare.





Il discorso ha suscitato grande attenzione tra i presenti, alunni del triennio e spettatori esterni, tra cui un ex paziente del chirurgo. Al termine dell'esposizione si è aperto un dibattito. Gli alunni più interessati hanno potuto così porre delle domande all'ospite che, nel rispondere, ha toccato quasi tutti i confini del mondo della medicina. Le tematiche trattate spaziavano tra eutanasia e aborto, malasanità meridionale e carenza di strutture adeguate, fino all'importanza del trapianto d'organi. In ogni caso, per Marino, all'individuo deve essere lasciata la libertà di scelta riguardo le cure: un diritto, ma non assolutamente un dovere. Tutti argomenti e giudizi ampiamente contenuti all'interno del libro scritto dal senatore, intitolato “Nelle tue mani”. Non mancano neanche riferimenti allo scottante tema dei test di ingresso nelle facoltà di medicina. "Sono inutili", afferma lo stesso Marino,­ "perché non è il punto in più in fisica o in chimica che fa il medico".





L'incontro si conclude con alcuni toccanti cenni all'esperienza personale del medico. Sollecitato dalla domanda di un'alunna, egli afferma di non essersi mai pentito di aver lavorato nell'ambito dei trapianti d'organo (ne ha portato a compimento oltre 600). Nonostante il rischio e la responsabilità che questo impegno porta con sé, “la gioia di poter abbracciare i parenti di un paziente e comunicare loro che tutto è andato bene non ha pari ed è il vero carburante che spinge ad andare avanti”.

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