giovedì 25 marzo 2010

Intervista al rappresentante d'Istituto: Luca Calò

di Emanuela Conte e Marika Capuano


Quali motivazioni ti hanno spinto a candidarti?

“Mi trovo da cinque anni in questo Istituto e credo di conoscere le numerose problematiche. Intendo, quindi, migliorare la vita a scuola mettendo alla prova le mie abilità. Mi piace questo ruolo!”

Perché la tua scuola ha votato un solo rappresentante?

“Non c'è stata alcuna organizzazione. E purtroppo parecchia gente ha preferito disperdere voti... Certamente questa situazione è uno stimolo a fare sempre di più. ”

Come pensi sia stata accolta la tua elezione?

“Penso positivamente dalla maggior parte. I tre quarti degli studenti mi hanno sostenuto e ne sono grato. Spero che il resto dei votanti si sia ricreduto.”


In tutti gli anni che sei stato in questa scuola hai visto cambiamenti positivi da parte dei precedenti rappresentanti? Li ritenevi all’altezza?

“Sì, sono stati in gamba. Sebbene anche loro hanno trovato difficoltà, sono sempre riusciti a dare il meglio di anno in anno. Hanno portato a termine iniziative interessanti. Io cercherò di prendere esempio per soddisfare le aspettative dei ragazzi sperando di non cadere mai nella banalità o nella noia.”


Di quali esigenze ti stai facendo carico?

“Delle più svariate: miglioramento delle apparecchiature, pulizia, educazione e rispetto verso compagni e docenti. Inoltre posso contare sull'ascolto e sulla collaborazione della vicepreside ed eventualmente anche sull'aiuto di altri professori.”


Sei soddisfatto del tuo lavoro in questi cinque mesi?

“Non sono pienamente soddisfatto a causa di problemi che si sono venuti a creare indipendentemente dalla mia volontà. Non per questo sono deluso del mio operato perché sono comunque riuscito ad ottenere risultati efficienti.”


C’è partecipazione da parte degli studenti?

“Sì, soprattutto da parte del servizio d'ordine. Ma una buona parte degli studenti dell'Istituto si è dimostrata disinteressata."


Che difficoltà a livello organizzativo hai incontrato?

“Tantissime! Diversi pareri, incomprensioni con docenti, decisioni prese all'ultimo momento, impegni non mantenuti da parte degli esperti, mancanza di buona strumentazione...”

Hai mai pensato di lasciare l’incarico a qualcun altro?

“Qualche volta sì, non lo nego. Ma non mi sembra rispettoso nei confronti dei compagni che credono in me. E inoltre i miei valori non me lo permettono. Ho voluto la bicicletta e ora devo pedalare!”

Quale messaggio vorresti rivolgere agli studenti?

“Io ascolto qualsiasi richiesta, chiedo consigli ai miei compagni; non impongo nulla. Ma non posso soddisfare tutte le esigenze perché alcune sono impossibili da realizzare. Si sa che è difficile coordinare tante menti! E comunque sono solo.”

Sapresti descrivere la tua scuola in una sola parola?
“ Aperta mentalmente. Ma c'è molto ancora da fare...”

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