giovedì 25 marzo 2010

FRANE E DISTRUZIONI IN ITALIA E NEL MONDO. SCOPRIAMO I PERCHÉ

di Ilaria D'Alessano, Carmen Sant'Agata,
Stefania Iunco

Ci stiamo davvero avvicinando alla fine del mondo? Da quanto sta accadendo in questo periodo sembrerebbe proprio di sì. Secondo il calendario dei Maya, infatti, è prevista per il 21 dicembre 2012. Le cause che porteranno a questa sono innumerevoli: da fiamme di fuoco che cadono dal cielo a catastrofi naturali dovute all’ambiente. Secondo alcuni studiosi, invece, in quella data ci sarà un assestamento dell’asse terrestre.Ma occultismo a parte, gli esperti ci ricordano che la causa di tutto questo siamo noi, con i nostri comportamenti.


Frane, terremoti, tsunami e cambiamenti climatici stanno sconvolgendo la vita di tutti i giorni. L’Italia nonostante sia un paese meno a rischio ne è stata vittima. Calabria e Sicilia sono state le regioni più colpite dalle violenti frane.

Il 16 febbraio a Maierato in Calabria, appena a 200m dal centro abitato si è staccato un costolone di roccia. Questo ha portato subito allo sfollamento di 2300 cittadini ad opera della protezione civile. Fortunatamente non ci sono state vittime.



In Sicilia ci sono stati 2000 evacuati. Il paese sicuramente più colpito è stato San Fratello. La frana ha minacciato di inghiottirlo interamente. Notevoli sono i danni causati.

Questi episodi ricordano sicuramente lo tsunami del 26 dicembre 2004 in Thailandia, le violenti scosse sismiche del 6 aprile 2009 in Abruzzo, le oltre 500 mila vittime del terremoto di Haiti e il terremoto di magnitudo 8.8 in Cile.

Qual è la causa di tutti questi fenomeni?Non è solo la conformazione geologica e geomorfologica a predisporre la Terra a frane e alluvioni, ma ad aumentare il rischio ci ha pensato l'uomo.

L'abusivismo edilizio, il disboscamento, l’ estrazione incontrollata di acqua e gas dal sottosuolo non hanno fatto altro che aggravare il dissesto idrogeologico.

La frana per esempio è un movimento della crosta terrestre, causata da violenti piogge, terremoti, precipitazioni e variazioni di temperatura. Dissesto che può essere contenuto dalla presenza di alberi. Le loro radici, infatti, compattano il terreno. Il disboscamento, dunque, favorisce la frana.

In Italia le regioni più a rischio a calamità naturali sono la Campania, la Sicilia, l’Abruzzo, la Calabria e il Friuli Venezia Giulia. Una delle regione più sicure è la nostra: la Puglia.

Fine del mondo o non fine del mondo, sicuramente noi dovremmo prenderci più cura del nostro pianeta e avere più attenzione per la salute dell’ambiente e anche nostra.

Per approfondimenti:
http://www.cosediscienza.it/geologia.htm

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