sabato 30 gennaio 2010

IL MAESTRO IDEALE

Come immaginiamo il docente ideale? Quali requisiti dovrebbe vantare per meritare l'ammirazione e il rispetto degli studenti?

Oggi abbiamo tradotto in classe un famoso brano tratto dall'Institutio Oratoria di Quintiliano. Lo scrittore prova a delineare il prototipo del perfetto maestro che, con saggezza, ma anche con pugno fermo, sappia trasmettere ai suoi alunni non solo il sapere, ma anche modelli di comportamento improntati alla correttezza e alla moderazione, ricevendo dagli allievi dedizione e stima. Sono parole scritte nella seconda metà del I sec D.C. (età dei Flavi), ma risuonano di una sorprendente attualità ancora oggi. Riportiamo, del passo, alcuni stralci di grande significatività:

"L'insegnante in primo luogo assuma l'animo di un genitore verso i propri allievi e pensi di prendere il posto di quelli dai quali gli vengono affidati i figli.
Lui in persona non abbia vizi nè li tolleri. La sua severità non sia arcigna, la sua affabilità non sia eccessiva, affinchè non si generi dall'una l'odio, dall'altra il disprezzo.
Tenga molti discorsi sull'onestà e sul bene; infatti quanto più spesso ammonirà, tanto più raramente castigherà.
Non sia per nulla irascibile, nè dissimulatore di ciò che si deve correggere... Nel correggere i difetti che dovranno essere corretti non sia aspro nè offensivo: infatti ciò allontana molti dal proposito di studiare, il fatto che alcuni rimproverino quasi come se odiassero.
E personalmente dica ogni giorno qualcosa, anzi molte che cose che un allievo possa portar via con sè
..."

Si delinea l'immagine del docente come guida, umana prima ancora che intellettuale, come educatore, nel senso di figura di riferimento che 'e-duca', alla latina cioè, 'tira fuori' il potenziale di risorse che è in ogni allievo.
In che modo? Prendendosi cura e prendendo in cura l'allievo, supportandolo e orientandolo in quel processo di crescita sempre carico di conflitti, ansie e dubbi.
Questo sembra il modello cui tutti noi formatori dovremmo tendere, senza riserve.
Ma, ci domandiamo, tutto ciò è praticabile nella realtà scolastica in cui operiamo? Ed è davvero questo ciò che gli alunni si aspettano dai docenti? Anzi, essi cosa si aspettano dai docenti? Conservano un'idea personale di quello che dovrebbe essere il prof ideale? Per loro, è una 'guida' oppure un semplice 'professionista' del sapere che trasmette conoscenze di tipo nozionistico?
Dante elesse Virgilio come guida umana e spirituale, prima ancora che come modello di arte poetica...

"tu se' lo mio maestro e 'l mio autore" (Inferno I, 85).


Carmen Taurino

7 commenti:

  1. penso che per quanto un docente si sforzi di essere un guida oltre che un professionista in realtà sono rari i casi in cui ci riesce.Io personalmente mi aspetterei una comprensione che in molti casi non c'è.Non sono per la scuola su misura, non penso che un docente dovrebbe passar sopra ogni cosa, ma penso che ci dovrebbe essere un clima di maggiore rilassatezza che magari,come detto da Quintiliano, invoglierebbe maggiormente allo studio.Il docente troppo severo non ha mai spinto nessuno a migliorare.Bisogerebbe vivere le ore di scuola come un momento piacevole per stare insieme e fare qualcosa di costruttivo allo stesso tempo senza quella paura che ci porta a mettere un muro tra noi e il docente(professionista).

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  2. anch'io la penso come giorgia. Credo che il docente oggi non riesca a tendere a quel modello ideale descritto da Quintiliano. Molte volte non riescono a capire le esigenze degli studenti eccetto rare eccezzioni. Personalmente ritengo che un insegnante dovrebbe impegnarsi a tirar fuori da ogni studente il meglio e non a instillare paure e ansie . E se è vero che "dica ogni giorno qualcosa, anzi molte cose che un allievo possa portar via con sè." allora mi chiedo cosa ci dovremmo portare a casa NOI se quasi nessuno è disposto A PERDERE ore di lezione per insegnarci "a vivere"?
    Piera

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  3. Non posso far altro che concordare con voi.. Purtroppo sono pochissimi i docenti disposti a "spendere" il loro tempo in qualcosa che va oltre il programma,in qualcosa che forse ci è più utile. L' insegnamente ideale per me dovrebbe avere una grande "umanità", non dovrebbe dimenticare di essere stato anche lui fra i banchi, dovrebbe essere felice con i suoi alunni di eventuali successi,ma dovrebbe anche aiutarli a superare gli insuccessi. Noi non siamo un numero a cui affibiare solo dei voti(buoni o cattivi),gli insegnanti dovrebbero essere EDUCATORI nel vero senso della parola.Non dovrebbero metterci paura,dovrebbero capire anche le nostre esigenze.Pochissimi docenti lo fanno,sono pochi quelli con cui riusciamo ad aprirci senza paura..La cultura è si importante,ma fino ad un certo punto.Se una persona è colta ma non è umile, non è disposto ad aiutare gli altri, il suo "grande" cervello è sprecato.E gli insegnanti come i genitori, dovrebbero anche insegnarci ad essere persone migliori..

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  4. "Nel correggere i difetti che dovranno essere corretti non sia aspro nè offensivo: infatti ciò allontana molti dal proposito di studiare, il fatto che alcuni rimproverino quasi come se odiassero." Credo ke questo sia giustissimo!Un buon professore non può assolutamente DEMORALIZZARE l'alunno! A che servirebbe??? Non può nemmeno creare ansie, tensioni! Per quanto riguarda la severità, quando eccessiva, non fa altro che rendere freddi e distaccati i rapporti tra docente e studente. Come dice QUINTILIANO "il maestro deve assumere l'animo di un genitore" perchè soltanto in questo modo egli può trasmettere all'allievo "quel qualcosa da portar via con sè" per il resto della VITA (non solo scolastica!).

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  5. Esatto Vale! Dovrebbe darci LA FORZA E LA CARICA per reagire!...per soverchiare gli insuccessi...

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  7. Un maestro dovrebbe almeno aver imparato i cognomi dei ragazzi a fine del primo quadrimestre, senza aiutarsi col registro di classe...soprattutto non dovrebbe avere preferenze perchè tra le tante cose che allontanano il ragazzo dallo studio c'è anche il sentirsi meno considerato dal prof rispetto a chi invece gode della sua stima.. i ragazzi devono alzarsi con naturalezza per salutare il prof nel momento in cui entra in classe, senza avere la sensazione di stare sull'attenti!
    non tanto come il maestro de "l'attimo fuggente" , ma comunque una persona capace di approcciarsi ai suoi alunni e di far vivere loro le ore di lezione come momenti preziosi che rimarranno dentro di loro anche dopo gli anni scolastici .

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