mercoledì 3 giugno 2009

Alla conquista della Toscana

di Debora D'Amico e Giulia Pesce



La mattina della partenza il tempo non sembrava essere nostro alleato. Un acquazzone ha tardato l’arrivo dei pulman e reso "non poco" difficile la sistemazione dei bagagli. Tuttavia l’umore era quello adatto ad accompagnare un viaggio, più che d’istruzione, di puro divertimento.


Durante le tredici ore di viaggio che ci sono servite per arrivare a Firenze abbiamo attraversato le varie regioni italiane, dalla Basilicata alla Campania, dal Lazio all’Umbria, fino a giungere alla tanto desiderata Toscana. Il primo giorno, o quello che ne era rimasto, lo abbiamo speso a Montecatini Terme, dove era situato l’albergo che ci ospitava. La sera abbiamo preso familiarità col posto, aggirandoci per le varie stradine e piazzette e incontrando molte altre scolaresche che, come noi, erano in cerca di divertimento notturno. La notte l’albergo era alquanto popolato, fra gente che si muoveva da una stanza all’altra e chi, pur rimanendo nella propria, faceva comunque sentire la sua voce, non sempre desiderata, soprattutto dai prof. O da chi, come loro, ricordava che il giorno dopo la sveglia sarebbe stata alle sei e che la giornata non sarebbe stata affatto rilassante.



Dopo una prima colazione nel ristorante dell'albergo, Firenze stava per essere invasa dalle 4 classi del liceo scientifico-tecnologico Lilla. Spesa la mattinata fra la duecentesca chiesa di Santa Maria Novella (in origine Santa Maria delle Vigne), Piazza della Repubblica, con i suoi caffè storici, gli alberghi di lusso e le sedi istituzionali e il duomo di Firenze e Santa Maria del Fiore, è arrivato il tanto atteso pranzo. Nel pomeriggio invece siamo andati a far visita ai grandi della cultura italiana a Santa Croce, da Dante a Foscolo, da Michelangelo a Galilei. Una veloce sosta in Piazza della Signoria fra Palazzo Vecchio e le meravigliose sculture conservate sotto la Loggia della Signoria, o dei Lanzi, e via per il romantico ponte Vecchio, con le sue orificerie e gli archi delle loggiate che lasciavano intravedere l'Arno.

Dopo aver giocato a nascondino con il pulman, finalmente, abbiamo fatto ritorno in albergo e superate alcune piccole discussioni fra studenti e professori ci siamo divisi: chi è andato nuovamente a vivere la Montecatini "by night" e chi invece ha preferito riunirsi con i propri compagni nelle varie stanze e trascorerre lì tutta la notte.


Il giorno seguente, dopo la solita odiosissima sveglia delle sei, ci siamo diretti alla conquista di Pisa. D'obbligo le foto, facendo finta di mantenere la torre prima dell'arrivo della guida che, dopo averci presentato l'intera struttura architettonica della piazza, ci ha mostrato l'interno del Duomo. Una piccola passeggiata e siamo arrivati a Piazza dei Cavalieri, antico centro del potere civile oggi polo d'attrazione culturale per la Scuola Normale di Pisa, che a parer nostro, per via dei durissimi criteri d'ammissione, tanto "normale" non è! Da qui il via per sei ore di libertà. Chi si aggirava fra i monumenti, chi saliva sulla torre pendente, chi passeggiava per le strade di Pisa sui risciò o chi, molto più semplicemente, si aggirava fra i vari negozietti locali in cerca di souvenir. Della serie "il pomeriggio passa in fretta ed è subito sera", che eravamo tutti in albergo a prepararci per il mega evento: i prof ci portano in discoteca.
Al rientro la notte era ancora giovane, e il clima festoso della discoteca è proseguito fra i corridoi dell'albergo e anche il giorno dopo nel pulman.
Lungo la strada del ritorno, all'altezza di Roma, nuova sosta e nuovi luoghi da occupare. Questa era la volta di villa Adriana, residenza imperiale di Adriano, fatta costruire tra il 118 e il 138 d.C. a Tivoli.
E così il nostro viaggio è giunto al termine, ma fra i corridoi di scuola, nelle aule e nei vari luoghi di ritrovo si sentono ancora gli echi dei ricordi, delle canzoni stonate e dei momenti di vita condivisi con gli amici, quelli di sempre.

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