giovedì 28 maggio 2009

Social Network: nuova frontiera della globalizzazione o nuovo pericolo per la privacy?

di Giulia Pesce

La popolazione virtuale cresce sempre di più: se fosse una nazione il “popolo” dei SN sarebbe al sesto posto in classifica

Facebook è uno dei luoghi della Rete più frequentati per gli adetti del social networking. Il servizio di microblogging, nato tre anni fa, oggi è indicato da molti come il sito Web dell'anno e questo grazie a un'escalation del numero di utenti davvero straordinaria. Ma a questa crescita ne consegue virtualmente un effetto negativo per altri social network, come Twitter che ha perso oltre il 60% dei suoi utenti. Infatti molti hanno smesso di farne uso un mese dopo l'iscrizione. Se due membri su tre abbandonano la community dopo poche settimane, che futuro si può prospettare per la community stessa? Possiamo dire che i social network, presentano effetti negativi e risvolti positivi. Siti come Linkedin, Myspace e il fortunatissimo e diffusissimo Facebook sono molto seguiti e diventano un veicolo per la produzione di nuovi artisti e per operazioni commerciali e di marketing. Ad esempio pubblicare e fare girare nel web giudizi, informazioni o fotografie può creare per gli albergatori un buon ritorno economico con una spesa pari a zero.


Attenzione però, perché il social network, se mal gestito, può avere un terribile effetto boomerang coinvolgendo contemporaneamente migliaia di persone. Tutti i pro e i contro dei social network non si fermano solo a livello virtuale. Ne subiamo le conseguenze anche nella vita reale. In Italia, il dato più preoccupante messo in evidenza dal Garante della Privacy è l’utilizzo poco prudente da parte degli adolescenti italiani. Senza nessuna prevenzione rivelano dettagli sulla propria identità personale (nome, foto, indirizzo e-mail). “Nel 2003, da una ricerca effettuata in quattro paesi dell’Europa è emerso che 4 bambini su 10, utilizzando servizi multimediali su Internet , sono stati invitati dagli “amici virtuali” ad avere un incontro reale e la metà di questi ha dichiarato di aver ricevuto e-mail o pubblicità esplicitamente a sfondo “sessuale”(tratto dal “Rapporto Nazionale condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza” curato dal Telefono Azzurro).
Altro fattore negativo è la conservazione dei dati nei vari social network anche dopo la cancellazione dell’utente. E infine, ma non meno importante, sono numerosissimi i furti d'identità: molte persone si spacciano per altre senza alcun tipo di verifica e, perciò, di replica per gli interessati.

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