giovedì 28 maggio 2009

BAMS: fare cultura "fuori" dai banchi

di Simone Barco


Anche quest’anno la Consulta Provinciale degli Studenti ha organizzato il B.A.M.S. (acronimo che sta per Brindisi Arte Musica e Spettacolo). Questa giornata rappresenta l’unica occasione di sfogo dello spirito artistico di noi studenti. Infatti fin dalle 9 di Martedì 5 Maggio si sono alternati sul palco del piazzale Lenio Flacco di Brindisi gruppi formati da giovani musicisti della provincia. Contemporaneamente si sono esibiti dj esordienti e il gruppo salentino Boom Da Bash nella vicina Piazza Santa Teresa. Ospiti d’eccezione l’artista romano Brusco con i Villa Ada Posse che hanno contribuito a rendere ancora più appassionante la serata.


Ma non solo musica. Presenti anche writers, breakers, giocolieri e artisti di strada a rendere calda l’atmosfera. Atmosfera condivisa anche da una gremita parte del nostro Liceo che non ha esitato a rendersi partecipe di questa manifestazione studentesca che aveva come tema la salvaguardia dell’ambiente. L’iniziativa denominatata appunto “MayDay Nature” ha coinvolto tutte le province pugliesi in questo stesso giorno richiamando l’attenzione sul grave problema ambientale che non viene quasi mai affrontato nei programmi scolastici. A dare il suo contributo è stato l’ingegnere dell’ENEA Giovanni De Paoli che ha descritto la tragica situazione ambientale attuale, soffermandosi anche sulla questione rigassificatore e sulle discariche abusive.


La giornata dell’arte quindi non è fatta solo di divertimento e non è, come direbbe qualcuno, una “perdita di tempo”, poiché con manifestazioni di questo genere noi studenti riusciamo a dare prova di non essere solo dei facinorosi o dei fannulloni. Al contrario dimostriamo di avere anche passioni e idee che molto spesso riescono a esprimersi solo in questo genere di iniziative, “fuori” dai banchi. È grazie a questi eventi, da noi studenti gestiti e pensati, che riusciamo a manifestare la voglia di fare e il nostro modo di essere. Risulta quindi fondamentale, per noi, continuare a creare spazi come questi per avere la possibilità di esternare le nostre esigenze e di far sentire le nostre voci. Forse anche per illuderci che un futuro degno dei nostri sogni sia possibile. Un futuro che non si costruisce solo con le nozioni imparate, spesso passivamente, tra quattro mura. Ma anche coltivando con tutti gli strumenti a disposizione, le nostre passioni.


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