giovedì 28 maggio 2009

Il teatro ai tempi di hollywood

di Piera Micelli


Teatro vs Cinema

È facile parlare di cinema quando si vive in un secolo che è tutto un film. Ma la settima arte trae spunto semplicemente da quella che è la realtà, solo che lo fa con la lente della macchina da presa. Cinema però, non fa rima solo con film set e attori, ma anche con quella parolina magica che oggi sembra dimenticata: teatro.

Percorrendo la strada dei riflettori si può intraprendere un viaggio nella storia del teatro che ci permette di comprendere le ragioni del suo-attuale-scarso successo. Che manchino forse le maschere fisse tanto amate dai bambini di tutto il mondo? Quel pulcinella dal lungo naso, o quell' arlecchino che ha colorato e colora tuttora i nostri carnevali? Silvio d'Amico afferma: «Il Teatro vuole l'attore vivo, e che parla e che agisce scaldandosi al fiato del pubblico». Che manchi forse questa viva partecipazione? No! La risposta a tutto questo è una sola e si chiama “finzione”.

Lavorando da qualche anno in un ambiente del genere mi sono imbattuta nella realtà che ripetutamente grida le sue ragioni. La gente vuole la finzione, staccare la spina dai problemi quotidiani che costantemente martellano nella testa. Vuole ridere e piangere per un mondo parallelo al proprio, ma non uguale. Ecco allora, se lo si guarda da quest’ottica, cosa diventa il teatro: un suicidio! Una messa a nudo dei sentimenti dell' animo umano che mostra debolezze e malattie a un pubblico che è stanco di combattere la sua battaglia quotidiana.

Pirandello affermava: «Oh, il teatro drammatico! Io lo conquisterò. Io non posso penetrarvi senza provare una viva emozione, senza provare una sensazione strana, un eccitamento del sangue per tutte le vene. Quell'aria pesante chi vi si respira, m'ubriaca: e sempre a metà della rappresentazione io mi sento preso dalla febbre, e brucio». E allora ecco che ci si rifugia in un cinema di periferia, passeggiando davanti allo schermo dei ricordi, immergendosi in una storia che ci appartiene e che ci sfugge.

E così quello che un tempo era ritenuto uno dei più vivaci modi di comunicazione oggi rischia di scomparire. Scomparire a discapito o a favore del grande schermo? Perchè è vero che la televisione è evasione dalla realtà, ma non va nemmeno dimenticato che ogni film ha qualcosa da raccontare. Un amore, un incontro, un sogno, un’ emozione. Ci sono quelli che hanno rappresentato la colonna portante di un pezzo della nostra vita. I film della nostra adolescenza, del nostro primo amore, della prima delusione. Un viaggio nell’io non indifferente. E quindi si arriva a dovere decidere se è giusto o meno scegliere tra scena viva e scena vissuta.








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