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Tra i fortunati c’è Francesca, una ragazza di vent’anni di Loreto Aprutino. Era in camera con la sua amica, in un appartamento ubicato in una traversa di via XX Settembre. È stata svegliata da un forte boato. Poi ha visto il soffitto crollare nella stanza attigua a quella in cui dormiva. “Non ho capito subito che cosa stava succedendo – racconta ancora sotto choc la ragazza, scampata alla tragedia – intorno vedevo solo macerie e frammenti di muro. Anche la porta di casa era bloccata. Ho temuto di restare intrappolata anch’io”. Francesca ha temuto il peggio ma non si è arresa. Scalza e con in mano solo il cellulare ha trovato il modo per fuggire. “L’unica via di scampo era la finestra – aggiunge ancora la giovane – così ho legato le lenzuola del letto e ho lanciato fuori della finestra il materasso. Poi, raccogliendo tutto il coraggio che solo un grande pericolo ti sa dare, mi sono calata giù”.
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Tra loro anche il cugino di Francesca. I suoi genitori hanno aspettato per ore, 13 per l’esattezza, prima di avere notizie del loro Giuseppe, 24 anni. “Spero sia ancora vivo – urlava il padre disperato qualche ora dopo la violenta scossa – cercate bene! Mi sembra di sentire la sua voce”. E sono state davvero tante le voci, che più che parlare emettevano lamenti , che provenivano dalle macerie della casa dello studente. Ma non tutte quelle voci sono riuscite a vedere il sole. Molti di quei ragazzi sono stati estratti morti.
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