martedì 26 maggio 2009

Facebook: voglia di socialità o cosa?

di Chiara Pizzo
I giornali l’hanno eletto a sovrano indiscusso della sezione “curiosità”. Te lo domanda il tipo/la tipa che conosci in discoteca la sera prima: «Ma tu sei su Facebook?». Tutta la città ne parla ogni giorno di più. E pensare che in Italia la mania per il più famoso social network è scoppiata solo negli ultimi mesi, a quattro anni dal debutto ufficiale. Si va su Facebook per ritrovare i compagni del liceo, per condividere interessi ed esperienze con altre persone. Facebook è un concentrato di vita dove la relazione è meno invasiva. Sembra più facile. Puoi stringere amicizie e scambiarti opinioni o impegnarti in una giusta causa (con la stessa “ipocrisia” che useresti nella vita vera).


E anche chi non è fannullone sul lavoro, con Facebook lo diventa. Può essere un mondo senza fine oppure un salto e via. Si creano percorsi duraturi e si bruciano relazioni in pochi secondi, giusto il tempo di una chat. Insomma, più che un sostituto della vita, può essere la vita? Il libro “L’amore ai tempi di Facebook” nasce proprio per spiegare come il social network abbia cambiato la nostra quotidianità. Facebook è il social network di cui tutti parlano. È prepotentemente entrato a far parte delle nostre vite, a volte in modo discreto, altre in modo invadente. Ora non possiamo più farne a meno.


Facebook è tutti insieme appassionatamente in una rete dove riacchiappare chi si amava e che si è perso nei meandri del tempo e della vita. Quei volti cari sfuggiti per uno scherzo del destino. Che ti ha tolto il compagno di scuola al quale volevi bene, ma che riesci a rincontrare solo digitando il suo nome con la tastiera del pc su “Cerca in questo sito” del social network giusto. La scintilla può scoppiare o può affievolirsi con una sola frase digitata in chat. I sentimenti possono essere colti o possono essere fraintesi a causa di una parola digitata male, perchè ormai tutto è via etere, anche i sentimenti.
Gli autori del libro: Mattia Carzaniga, 26 anni, laureato in lettere, è un critico cinematografico e redattore di “Best Movie”; Giuseppe Civati, 34 anni, laureato in filosofia, fa politica a tempo pieno ma non è intenzionato a esercitare questa professione per sempre. Sono entrambi iscritti a Facebook e da buoni “Facebook-dipendenti” fanno in modo che quasi tutta la loro vita ruoti intorno a questo sito. Perché Facebook è “tutto sotto controllo” e “tutto e subito”. Perché Facebook siamo tutti, o quasi. È il nostro tempo, anche quello che perdiamo alla ricerca di qualcosa che non abbiamo ancora trovato e che forse, anche impegnandoci, non troveremo mai.






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