di P.M.
Libera da un'altra ombra
la mia, sbaglia strada.
Si perde tra i meandri di
un sogno in bianco e nero.
Scivola tra le pieghe di una storia
che non ha bisogno di essere raccontata.
Superba, nella sua posizione,
si addormenta sulle rive del mio passato,
dove, ancora si odono i ritornelli
di vecchie melodie.
Ascolta il pianto del suo stesso dolore
e sorride, contenta, del fiore che ne è sbocciato.
Lì, tra fredde ceneri di ghiaccio
si riscopre simile a se stessa.
Ecco, allora, che l'ombra dell'anima mia
mostra la sua umana vulnerabilità
nel carcare un'altra mano,
che muta abbracci la sua.
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