tag:blogger.com,1999:blog-5287481420071842880.post8419153106753024905..comments2023-08-20T03:38:30.792-07:00Comments on LiberaMente Lilla: Il suicidio in SenecaLa redazione del Liceo Vincenzo Lillahttp://www.blogger.com/profile/10339952269198348616noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-5287481420071842880.post-5300362462036016362009-12-17T06:44:18.285-08:002009-12-17T06:44:18.285-08:00Concordo con te...è inutile giudicare la gente per...Concordo con te...è inutile giudicare la gente per le sue azioni. La maggior parte delle persone critica il suicidio, ma nessuno si mette "nei panni" di chi prova dolore.(Non possiamo prendere una posizione e giudicare, giudicare e giudicare senza nemmeno avere il coraggio di Agire e di aiutare chi si trova in difficoltà!!!). Comunque è vero che un uomo maturo e non vile affronta qualsiasi problema , per esempio Catone avrebbe potuto continuare a lottare, ma ..mi domando davvero: per "CERTE" sofferenze, quelle vere e irrecuperabili quale altra soluzione può esserci se non il suicidio?Emanuelahttps://www.blogger.com/profile/06711353772588876632noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5287481420071842880.post-338049806460293292009-12-17T05:52:10.425-08:002009-12-17T05:52:10.425-08:00E sono passati più di duemila anni anche dall’Etic...E sono passati più di duemila anni anche dall’Etica Nicomachea di Aristotele, in cui il filosofo affermava che il suicidio è atto di viltà e un’ingiustizia contro la propria città, e pone invece come esempio massimo chi nella malattia sopporta tutto anziché morire, eppure ormai una persona dovrebbe essere libera di fare come vuole finchè non lede la libertà e i diritti altrui, e si è sempre parlato di libero arbitrio, perciò perché impedire alla gente di morire? Per un puro bigottismo e per la minaccia medievale di un inferno a cui magari non si crede neppure?<br />È anche vero che il giudizio in questi avvenimenti è difficile e dipende molto dalle vicissitudini specifiche e dalle condizioni del suicidio, visto che certamente in diversi casi si tratta di gesti affrettati, non ponderati e dettati da un momentaneo squilibrio mentale che, come nel caso della guardia carceraria Domenico Apicella, porta ad atti che vogliono distruggere la propria persona e chi gli sta intorno.<br />Nel caso non fosse perfettamente chiaro il mio parere io non sono contrario al suicidio, specie in certe circostanze gravi ed opprimenti, ma sono contrario nel caso il suicidio avvenga senza alcuna cognizione di causa e soprattutto a giovane età, quando si ha ancora tutta la vita davanti e, a meno che non si abbiano malattie invalidanti o si venga coinvolti in incidenti di gravità tale da lasciare giusto le principali funzioni vitali o poco più o comunque eventi insopportabili ed ingestibili, ci sono ancora speranze di migliorare la propria situazione e continuare.<br />Ogni essere umano è libero di fare come preferisce, perciò se un individuo ritiene che è meglio il suicidio allora è pure libero di morire, ma certamente suicidarsi quando ancora si ha tutta la vita davanti per me è pura idiozia, almeno dal mio punto di vista, o ancora peggio quando i problemi sono risolvibili.Vimarnhttps://www.blogger.com/profile/00277659284025699463noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5287481420071842880.post-34226714363465790672009-12-17T05:50:53.632-08:002009-12-17T05:50:53.632-08:00Dal mio modestissimo parere ritengo il suicidio co...Dal mio modestissimo parere ritengo il suicidio come l'estrema soluzione quando ormai la situazione è disperata o provoca eccessivo dolore e in ogni caso risulta priva di alcuna via di scampo o con soluzioni che comunque sarebbero inattuabili, e non necessariamente per difendere le proprie idee e opporsi a forze soverchianti, anche se probabilmente quelli sono i casi più alti in cui non si può proprio criticare il gesto compiuto.<br />Come ad esempio avete fatto notare, Catone l’uticense si suicidò per rifiutare l’impero di Cesare che ormai si sarebbe affermato senza ombra di dubbio, in un gesto di estrema nobiltà visto che la situazione per lui era disperata, poiché sarebbe stato impossibile riportare Roma alla repubblica, il suicidio perciò sarebbe più che accettabile in certi frangenti, infatti lo stesso Dante pone Catone come guardiano nel Purgatorio, a differenza di altri suicidi come Pier delle Vigne che si trovano nell’inferno a subire la loro condanna.<br />Sempre nel caso di Pier delle Vigne Dante scrisse “credendo con morir fuggir disdegno, ingiusto fece me contra me giusto.”, con Pier delle Vigne che passa dalla parte del torto con quel suo gesto, che viene visto da Dante come un gesto vile in quella situazione, ed effettivamente, se il tradimento perpetrato ai danni di Federico II non fosse stato opera sua non avrebbe avuto motivo di suicidarsi visto che era innocente, ed in questo caso non mi pare che il suicidio sia giustificabile visto che si fugge semplicemente dal disdegno altrui privo di fondamento (ammesso che le cose siano realmente andate così, visto che ci sono ipotesi di studiosi che affermano che Pier delle Vigne sia stato assassinato a colpi di pietre).<br />Ma in ogni caso anche il filosofo Socrate si diede la morte bevendo la cicuta pur di non rinnegare i suoi insegnamenti, e chi potrebbe definire questo un atto di viltà o una fuga?<br />Per me sarebbe anche accettabile, oltre al caso sopraccitato o quello di Catone l’uticense, dopo un avvenimento tale da sconvolgere fisicamente, emotivamente o entrambi un individuo, specie in persone che sono già fragili, o sottoposte a condizioni a dir poco degradanti, come ad esempio nel caso di diverse persone incarcerate (giustamente o meno non è dato saperlo) qui in Italia che si sono suicidate perché la situazione tra sovraffollamento, igiene pessima, pestaggi sia dagli altri detenuti che dalle stesse guardie carcerarie e quant’altro è insostenibile, e spesso si danno la morte in modi atroci come inghiottire una lametta, spinti semplicemente dalla forza della disperazione che fa compiere anche atti del genere che provocano sicuramente non poche sofferenze prima della morte.<br />Altro caso importante nella società di oggi si riscontra sicuramente nella gente affetta da patologie limitanti e tuttora prive di cure efficaci come la sclerosi laterale amiotrofica o la distrofia muscolare, gente comune, che non è spinta da nobili ideali, ma che appunto chiede semplicemente di poter interrompere la cura staccando la moltitudine di macchinari che permettono di rimanere in vita e di morire tranquillamente, sebbene ci sia gente bigotta che insista a vederlo come un suicidio vero e proprio (anche se tecnicamente non è proprio un suicidio), come un fatto immorale e contro natura, anche se le macchine che mantengono i malati in vita sono tutto fuorché naturali, e perciò è costretta a morire in modi molto più lenti e dolorosi, e se qualcuno osa anche solo provare a staccare la presa dei macchinari rischia denunce su denunce.<br />Eppure sono passati più di duemila anni dal giuramento di Ippocrate che ormai dovrebbe essere antiquato, stantio e abbandonato, eppure sembra che la gente ci tenga tanto a voler comunque seguire la parte in cui dice che il medico non deve mai somministrare medicine che provochino la morte o provocare la morte ad un paziente volontariamente.<br /><br />Il commento continua all'altro post, temo di aver scritto troppoVimarnhttps://www.blogger.com/profile/00277659284025699463noreply@blogger.com