Magistrati a scuola
di Valeria Caragli
Continua
il dialogo tra studenti e magistrati.
Si
è svolto, infatti, presso l’Aula Magna
del Liceo Classico “Vincenzo Lilla”, l’incontro tra il Procuratore capo,
Cataldo Motta, il presidente della Corte d’Appello di Lecce, Mario Buffa, e i
ragazzi.
Tanti,
diversi e fortemente attuali gli argomenti trattati.
Si
è discusso soprattutto il problema della legalità, dell’ efficacia, della
rapidità e della giustizia delle leggi. Le norme, si è detto, sono volte a
regolare il buon funzionamento dello Stato e a garantire la sicurezza, l’ordine
e il benessere dei cittadini.
Proprio
per questo, anche se alcune regole possono sembrare in contrasto con la ragione
morale, con l’etica religiosa, sono tuttavia fondamentali.
Sempre
di più si tende a vivere la libertà come un disagio: è bello fare ciò che piace
ma non è lecito.
Oggigiorno
si è troppo distratti per rendersi conto invece che “la libertà non consiste
nel fare ciò che si vuole, ma nel poter fare ciò che si deve volere”.
La
libertà, allora, non è assenza di norme ,di principi, di mete; non è
indifferenza acritica. Un uomo è tale, è “autentico” soltanto se compie e si
impegna nel proprio dovere. E un uomo di Stato, perciò, non deve porsi come
obiettivo quello di concentrare nelle proprie mani il potere del Paese, bensì
di servire lo stesso.
Ampio
spazio si è poi dato alle voci degli studenti, che, partecipando in maniera
attiva all’incontro, hanno posto ai magistrati le loro domande e manifestato dubbi
e incertezze per il futuro.